Quaderno del viaggio di ritorno

Francesco De Salvo ripercorre le tappe della propria esistenza durante il viaggio che lo riporta a Tindari, la città natia da cui era partito giovane e pieno di speranze, alla volta di Milano, nel primo decennio del ‘900. Ospite del giudice Tancini, impegnato nel seguire con soddisfazione i corsi di laurea in Giurisprudenza presso l’università di Pavia, il protagonista si invaghisce della capricciosa e affascinante figlia maggiore del giudice: Ester. La vicenda, non priva di colpi di scena, di duelli, di misteri svelati a metà, di matrimoni non voluti ma celebrati per convenienza e per dispetto, di paternità incerte e di figli abbandonati, si svolge con linearità, in un intrecciarsi di tragici destini. Francesco, il cui fato lo rende un inconsapevole strumento di vendetta, intravede nel ritorno alle origini l’unica via di speranza possibile per un futuro. L’ambientazione del romanzo rispecchia pienamente il periodo storico in cui la vicenda si svolge e questo induce il lettore affascinato dalla storia a veder scorrere le scene narrate come fotogrammi di un film.

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